Nell’epoca contemporanea in cui tutti siamo connessi alle reti sociali digitali, ha ancora senso mantenere reti fisiche di persone, spazi, luoghi? E’ questa la domanda che mi sono posto in questo progetto fotografico.
Tra settembre e novembre 2016, ho fotografato 50 dei 230 soci che popolano il “Gardenia”. Le foto sono state scattate frontalmente; i soggetti, in primo piano, sono seduti nella sala fumatori, una piccola stanza di 2,5×2,5 mt circondata da pareti vetrate da cui si domina visivamente il circolo. Dietro ai soggetti, lo sfondo sfuocato della sala bar, davanti ad essi solo un tavolo ed un posacenere.
Il progetto vuole indagare visivamente il social network fisico creatosi all’interno del Circolo Gardenia, che, lungi da essere un mero retaggio del passato, unisce quest’ultimo al futuro, in un presente di partecipazione che si contrappone all’autoisolamento spesso imposto dalle reti sociali digitali.
“Non esiste l’illimitato e puro avvenire così come non esiste niente che vada definitivamente perduto. Nell’avvenire c’è il passato.”
Joseph Roth, “Al Bistrot dopo mezzanotte”