Siamo tornati tutti a casa – Famiglia allargata
Ho incontrato Agnese una domenica di novembre, mattina di pioggia battente, in un bar del centro.
Davanti a un cappuccino fumante si è dipanata la storia della sua famiglia allargata: un padre, due mogli, una nuova compagna, gli intrecci collaterali di tutte le famiglie costruite, fratturate, ricomposte in forme e con assetti diversi. La fotografia che ne esce oggi è uno spaccato della famiglia contemporanea che rispecchia la società in continua evoluzione/rivoluzione, vittima di un frenetico susseguirsi di eventi e al tempo stesso arricchita dal perenne mutare dei punti di vista, dall’incessante trasformazione della nostra forma mentis che ci spinge a rincorrere ideali per poi ritrovarci, circolarmente, a inseguire sogni abbandonati in tempi atavici.?Tornando alla macchina, sotto l’ombrello, i racconti di Agnese mi risuonavano dentro come qualcosa di insolito eppure tiepidamente familiare. Situazioni complicate e comunemente spiacevoli poi digerite, ruminate, rielaborate fino a vederle con occhi nuovi, ritornando al mito della grande famiglia raccolta intorno al tavolo che restituisce il senso di un affetto incondizionato, che trascende le relazioni tradizionali.
Il bello della pioggia.