Se i muri potessero parlare, qui nella ‘casa dei matti delinquenti’, racconterebbero di sguardi persi e fissi su di loro.
Di corpi in cerca di equilibrio, di lacrime e di dolore, di memorie smarrite e di speranze deluse. Di odori e maleodori. Di un ‘dentro’ separato da un ‘fuori’. Di tante sconfitte e scarse vittorie.
Di tante storie di un lontano passato e di un passato ancora presente.
Storie che affiorano dagli strappi delle vernici cadenti e dai graffi che il tempo ha inciso sui muri.
Storie che si disegnano nelle sagome di pensili ormai divelti, piccoli spazi sufficienti per i pochi effetti personali di ciascun ‘uomo’.
Storie di un ‘fuori’ immaginato attraverso le grate di una finestra con i vetri opachi, di amori negati e di vite spezzate.