Vivere in clandestinità è sicuramente difficile. Chi sceglie questa condizione lo fa per necessità, spesso illudendosi che nella sua nuova vita,lontano dal paese d’origine,
si possano trovare le soluzioni ai propri problemi. Spesso non è così.Spesso queste persone non rimangono altroche clandestini, in un paese diverso dal proprio,privati dell’identità,
degli affetti e delle proprie certezze.
Al Centro per la Salute della Famiglia Straniera ho trovato persone che aiutano chi si trova in questa situazione, mettendoci l’anima,perché nulla in realtà li differenzia da loro.
Centro per la salute della Famiglia Straniera, Reggio Emilia, AUSL di R.E.
Dall’ottobre 1998 a Reggio Emilia, Ausl e Caritas hanno strutturato due ambulatori per “garantire ai cittadini stranieri temporaneamente presenti sul territorio…
cure urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative” (da testo unico Immigrazione 286, 1998) e garantire anche:
• la tutela della salute psicofisica con particolare attenzione alla “salute donna” e ai minori
• la prevenzione e il contenimento delle malattie infettive
• offerta di vaccinazioni come dacalendari ministeriali
Negli ambulatori prestano la propria attività professionale operatori Ausl appartenenti a diversi Dipartimenti e Distretti aziendali,e professionisti sanitari in attività di ‘volontariato’.
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