… verso l’autore e verso lo spazio urbano che gli fa da fondale ideale.
La città è costituita da frammenti di forme simboliche come la volta e il colonnato: luoghi rappresentativi della nostra realtà storica urbana. Niente è vero, stabile, tutto è interpretazione momentanea.
La città, come la persona, viene vissuta e letta attraverso ruoli mutevoli che comprendono identità schizofreniche.
Nella visione dell’opera c’è l’opera stessa, é l’affermazione della mia coscienza che incontra altre coscienze, aperture discontinue verso labili identità inconciliabili.