La Carta delle potenzialità archeologiche può fornire gli strumenti necessari per conciliare la tutela del patrimonio archeologico con esigenze operative di pianificazione urbanistica, estrattiva o infrastrutturale. E’ nato quindi come strumento conoscitivo per conservare i depositi archeologici ancora inesplorati.
La Regione Emilia-Romagna nel 2014 ha pubblicato le “Linee guida per l’elaborazione della Carta delle potenzialità archeologiche del territorio”, elaborate e condivise con il MiBACT, l’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e la Direzione Regionale, con lo scopo di fornire una metodologia per estendere l’applicazione degli strumenti di archeologia preventiva e integrarli nella pianificazione urbanistica.
Oggi sono dunque disponibili linee guida, normative e metodologie per orientare gli addetti ai lavori verso scelte consapevoli di trasformazione del sottosuolo e progettazione urbanistica.
Per l’elaborazione della Carta si tiene conto di informazioni di diversa natura, dai dati archeologici a disposizione, alla lettura della cartografia storica, alla fotointerpretazione di ortofoto e foto satellitari, agli aspetti geologici e geomorfologici, anche utilizzando i modelli digitali del terreno.
Un mezzo all’avanguardia la cui applicazione potrà aiutare a conoscere e conservare la memoria del nostro passato.