L’assistente intelligente è all’inizio di una fase sempre più compresente nel nostro quotidiano; comunichiamo, parliamo, giochiamo, ci divertiamo con una voce che consideriamo amica e che ci fornisce risposte anche a temi complessi quali la religione, l’amore e i legami.
Risposte fatte di parole apparentemente sconnesse che si rimodellano, ogni volta, in base al nostro tono di voce e al grado di comprensione del sistema integrato macchina-algoritmo. Prendiamo queste risposte come un misto di verità, scetticismo e derisione, un enigma e uno sforzo per il nostro logos. Ma la bellezza di questa interazione tra uomo e macchina è anche quello di saper creare un altro tipo di verità basata sull’incontro tra l’immaginifico e la nostra interpretazione della realtà.
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