Esistono paesaggi davanti ai quali siamo pervasi da una sensazione sia di turbamento che di assoluta meraviglia, tanto da rimaner travolti dalla loro inafferrabile bellezza e dalla vertigine del mistero, rischiando di perderci tra la consapevolezza dell’infinito e quella della nostra inesorabile finitezza. Così cerchiamo di frammentare quella totalizzante sensazione in mille piccole percezioni, confinando l’infinito nel finito, ma la loro forma inevitabilmente sfugge e sfuma, fino a dissolversi.