Laboratorio fotografia concettuale

Ciò che Benjamin aveva compreso, affermando che «l’opera d’arte riprodotta diventa in misura sempre maggiore la riproduzione di un’opera d’arte predisposta alla riproducibilità» , si è  avverato con l’arte concettuale. La fotografia è divenuta il simbolo di un’arte che «prevede l’abbandono della specificità del singolo medium in favore di una pratica incentrata su quella che è stata chiamata arte-in-generale, cioè il carattere generico di un’arte indipendente da un supporto specifico tradizionale»

Il termine fotografia concettuale è tanto usato quanto poco definito.

C’è chi lo interpreta come un movimento legato a un particolare arco temporale, gli anni 1960- 70 e chi lo intende come un metodo della fotografia che vuole stimolare l’attività intellettuale.

La fotografia può essere definita “concettuale” quando, ad esempio, riferita a oggetti reali e concreti, si esprima con un concetto che può non avere nulla a che fare con il loro senso quotidiano. Quando cioè “si allude visivamente”, o si rappresenta una parte per il tutto, o si rappresenta un concetto in modo metaforico trasferendo il suo significato su “qualcos’altro”.

 

Questo tipo di approccio alla fotografia è utilizzato nella comunicazione pubblicitaria ma è funzionale in diversi altri ambiti della fotografia, come ad esempio la fotografia sociale o in tutti quei generi o situazioni dove il messaggio non risiede tanto nella comprensione immediata di quanto è rappresentato ma ad esempio dalla capacità di relazione di un opera con lo spettatore o di ricondurre quest’ultimo alla necessità di una riflessione verso una particolare idea, etc..

Finalità

  • Studio e ricerca su alcuni temi sociali o culturali particolarmente significativi e di ampio respiro e che offrano la possibilità della loro rappresentazione in ambito fotografico con un approccio di tipo concettuale.
  • Realizzazione di progetti formativi volti allo studio del linguaggio fotografico, delle varie tecniche installative e dei percorsi espositivi. Tutte materie dove spesso risultano di particolare importanza le esperienze e le contaminazioni dovute ad altri ambiti artistici.

Attività

 

Progetti espositivi realizzati nell’ambito della manifestazione: Fotografia Europea Reggio Emilia

Attività 2025

Sviluppo progettuale

  • Progetto dal titolo “tabù”
  • Percorso di produzione finalizzato ad indagare ed a sviluppare in modo originale da parte di ogni autore componente del laboratorio il tema individuato.
  • Gli autori saranno supportati nel loro percorso da Marinella Paderni – Docente di Storia dell’arte contemporanea

 

Percorso formativo

  • Partecipazione dei componenti del laboratorio al corso indirizzato ad apprendere le conoscenze di base sul tema della Curatela mostre.

La Docenza del corso è a cura di Marinella Paderni – Docente di Storia dell’arte contemporanea

 

Organizzazione

Responsabile del Laboratorio:        Francesca Valli

Vice responsabile del Laboratorio: Letizia Ferrarini

Per accedere al laboratorio

Occorre essere associati Refoto.

Propedeutico l’aver frequentato il corso interno Refoto di introduzione ai temi specifici trattati dal laboratorio.

Storia

In occasione della prima edizione della manifestazione reggiana fotografia europea tenuta nel 2006, il fondatore della Associazione Refoto Alberto Cucchi ha definito un percorso finalizzato a specifici progetti espositivi.

Gli autori sono scelti tra coloro più predisposti nella associazione a queste tipologie di attività e disposti a mettersi in gioco in progetti impegnativi al di fuori degli approcci tradizionali delle associazioni fotografiche non professionali.

Per favorire l’espansione del loro ambito creativo e percettivo, gli autori Refoto individuati, nel loro percorso vengono affiancati non solo da noti fotografi professionisti ma anche da scrittori, storici dell’arte, giornalisti, video maker, etc..

In questo tipo di progetti forte enfasi viene posta alla definizione dei percorsi espositivi in funzione degli spazi e alla relazione da instaurare tra le singole opere ed il pubblico, nell’ambito coerente del tema complessivo scelto.

Nel tempo i percorsi finalizzati ad uno specifico progetto si sono trasformati in un laboratorio stabile di sperimentazione su questo genere di rappresentazione artistica. Questa trasformazione è stata resa possibile tramite la cura di Francesca Valli.