Eppur lui si muove sagace e leggiadro
in questo marzo e aprile,
cosi come un ladro.
Ladro del tempo,
ladro del cuore,
ladro del corpo che non può più sentire.
Sentire cosa?
Non ricordo il suo nome.
Forse ‘Abbraccio’.
Forse ‘Pelle’.
Resto ferma a guardar le tende.