“Ci siamo anche noi, una rivoluzione silenziosa” – La gestione dell’handicap
Ci sono rivoluzioni che non accadono in piazza, che non fanno uso di violenza, che non si scontrano con il potere e non fanno una critica storica alla famiglia e alla società, rivoluzioni che non richiedono parità politica, economica e sociale, come è stato per la rivendicazione femminista o la lotta per i diritti degli omosessuali.
Ci sono altre “rivoluzioni” simili e diverse che richiedono accettazione, pazienza e producono un cambiamento grazie alla costante sensibilizzazione promossa dalle famiglie e dalle associazioni, in questo caso quelle a tutela dei disabili. Queste ultime spesso nate dall’iniziativa di alcuni genitori che sentono il bisogno di promuovere iniziative a sostegno e a tutela dei diritti dei propri figli cercando di attuare “un passaggio culturale” verso l’accettazione e l’inserimento dei propri figli all’interno della società.
Questa casa-cubo rivestita al suo interno da pannelli fonoassorbenti indica metaforicamente questo silenzio, contrapposto al rumore esterno delle “altre” rivoluzioni. Ma la casa è anche il luogo fisico dove parte il sostegno delle famiglie verso un’inclusione piena e soddisfacente nella vita sociale, nella scuola, e nel mondo del lavoro una volta adulti. Una vita rappresentata da sette fotografie, ognuna delle quali è stata associata alla valenza simbolica di un colore.
Il rosso simboleggia estroversione, passionalità, fiducia in se stessi; l’arancione la comprensione e saggezza; il giallo fonte di allegria ed energia; il verde colore prediletto da chi ama impressionare gli altri; l’azzurro rappresenta la comunicazione e la capacità di stringere legami; il blu calma ed equilibrio, e infine il viola che stimola ad avere un legame.